TOTART FESTIVAL. A Novi di Modena si è smesso di tamponarsi le ferite dopo il terremoto. La comunità si è rimboccata le maniche e ha deciso di rilanciare il proprio paese attraverso iniziative culturali, tra cui un festival di Street Art.
29 maggio 2012
Il 29 maggio 2012 alle ore 09:00:03 ora italiana, un sisma di magnitudo 5.9 colpisce l’Emilia. Tra i tantissimi territori feriti c’è una piccola cittadina, Novi di Modena.
Ancora oggi Novi di Modena porta i segni di quella data, ma a quattro anni di distanza la comunità sta lavorando per risorgere davvero. Dopo essersi tamponati le ferite, si vuole cogliere l’occasione della ricostruzione per rendere Novi ancora più bella; più di quanto non fosse prima del terremoto.
Due murales
In seguito al terremoto, a Novi sono state costruite le nuove scuole, a fianco del palazzetto dello sport. Tra i due edifici sta nascendo un meraviglioso parco, e proprio su questo parco, con l’intento di dare colore e coinvolgere i più piccoli, vengono realizzate due grandissime opere: la prima, a cura di Mat!, a fianco a dove si trovavano le scuole prima del 2012; la seconda, a cura di Luca Zamoc, sul retro del palazzetto dello sport.
La prima opera, “Resurgo”, realizzata da Mat! sul muro a supporto del cesto del campo da basket, s’ispira alla mitologia coniugata alla storia locale di Novi. La campana sostenuta dal dio Atlante al posto del globo terrestre, simboleggia la forza di una popolazione che fin dal giorno dopo il sisma è riuscita a rimboccarsi le maniche e darsi da fare.
Resurgo – Mat!. TOTART 2016. Novi di Modena
Resurgo – Mat!. TOTART 2016. Novi di Modena
Resurgo – Mat!. TOTART 2016. Dettaglio. Novi di Modena
La seconda opera, “XXIX Maggio”, realizzata sulla parete della Palestra “Monia Franciosi”, si riferisce in maniera lampante alla storia più recente e alla data del 29 Maggio 2012, con un’opera monumentale capace di ispirare molteplici suggestioni.
XXIX Maggio – Luca Zamoc. TOTART 2016. Novi di Modena
XXIX Maggio – Luca Zamoc. Artista al lavoro. TOTART 2016. Novi di Modena
Un festival di street art
L’iniziativa ha preso il nome di TOTART 2016 e, come si evince dal comunicato stampa, sono stati invitati appositamente artisti di caratura internazionale, poiché intervengano su alcune superfici di edifici pubblici per riqualificarle, portando una ventata di creatività unica.
TOTART Festival. Novi di Modena
È una giovane rassegna di street art, giunta anche alla sua seconda edizione nel 2017. L’evento è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra differenti realtà creative territoriali: l’Associazione culturale TOTART, D406 (Galleria di arte contemporanea), e PAC (Polo Artistico Culturale).
Il tentativo degli organizzatori si fonda sempre sulla stessa idea di base: fare della città un laboratorio a cielo aperto fondato sulla coesione sociale, sulla sostenibilità economica e sulla cittadinanza attiva, valorizzando le risorse e le conoscenze presenti sul territorio.
Gli artisti
Da Novi di Modena sono passati artisti del calibro di Ericailcane, Bastardilla, Giorgio Bartocci, Luca Zamoc e Basik nel 2017; e Mat, Zamoc e Mr. Thoms nel 2016.
Le opere che essi donano a Novi, portano alla collettività messaggi creativi positivi, in linea con lo spirito della ricostruzione post-sisma e della stessa street art, basata sulle idee di rinnovamento e di fiducia nel futuro.
Luca Zamoc per TOTART 2017
Il murales di Luca Zamoc per TOTART 2017 è ispirato dagli affreschi della Sala dei Giganti, realizzata a da Giulio Romano all’interno del Palazzo Te di Mantova. La particolarità dell’opera è quella di coprire interamente ed ininterrottamente tutte le superfici disponibili della stanza, proiettando lo spettatore al centro di un grande evento narrato.
La caduta dei Giganti – Luca Zamoc. Dettaglio. TOTART 2017. Via Medaglie d’oro 18, Novi di Modena
La caduta dei Giganti – Luca Zamoc. TOTART 2017. Via Medaglie d’oro 18, Novi di Modena
La caduta dei Giganti – Luca Zamoc. Dettaglio. TOTART 2017. Via Medaglie d’oro 18, Novi di Modena
Luca Zamoc ne propone una personale rielaborazione, affrontando in maniera personale ed aulica il grave terremoto che ha messo in ginocchio Novi di Modena.
L’utilizzo del bianco e del nero come unici colori vuole far sì che l’approccio all’opera sia neutro, senza essere “corrotto” da sensazioni scaturite dai colori.
http://www.mocu.it/arte/trasformare-cicatrici-in-creativita-arte-cultura/