RestArt Festival. Un festival di rigenerazione urbana attraverso l’Urban Culture. La street art è accompagnata da moltissimi eventi per coinvolgere più persone possibile. Lo scopo è rigenerare i luoghi della città non solo a livello materiale, ma anche cambiando la percezione che gli abitanti hanno di essi.
RestArt Festival
RestART Festival è una manifestazione organizzata da l’associazione NOI GIOVANI in collaborazione con il Gruppo Hera e con i
l contributo del comune di Imola e della Regione Emilia Romagna.
Esso nasce dal bisogno di questi giovani (tutti gli organizzatori hanno dai 20 ai 30 anni) di rivalutare luoghi e scenari urbani di qualsiasi tipo, degradati o non, sotto il segno della Street Art ma soprattutto dell’Urban Culture.
RestART è infatti un evento di riqualificazione urbana a tutto tondo poiché si occupa di restaurare luoghi o parti della città sia in senso estetico che funzionale, utilizzando come medium di rigenerazione urbana tutte quelle pratiche racchiuse nella già citata Urban Culture; ovvero quel movimento, nato nelle periferie, che abbraccia tutti quei fenomeni che associamo all’immaginario della strada, come ad esempio il Writing, la Street Art, l’Hip Hop e la Break Dance.
Due tipi di interventi
L’intervento di RestART sui luoghi avviene secondo due metodologie: un intervento “materiale” sul luogo in maniera permanente e durevole nel tempo, il quale consiste nella la realizzazione di opere murarie.
La seconda operazione è invece temporanea, e consiste nell’organizzazione di un evento culturale, interattivo e formativo per tutte le persone che vi partecipano o assistono.
L’obiettivo è coinvolgere un pubblico il più variegato possibile, attraverso attività pensate per ogni fascia d’età. Le attività spaziano dalla pet therapy per i bambini, agli workshop e i laboratori di pittura e di origami per i ragazzi, fino a proiezioni cinematografiche, concerti e mercatini per anziani.
I risultati
Questi interventi cambiano i luoghi radicalmente poiché, oltre ad essere ripuliti, sistemati e abbelliti; l’azione artistica, l’esibizione musicale e in generale l’attività di gruppo svolta, modificano il tipo di percezione e l’uso dello spazio designato elevandolo a uno stato del tutto nuovo.
I giovani organizzatori sono davvero animati da un grande impegno, dalla voglia di interagire e di confrontarsi e dalla volontà di ridare vita e trasformare i luoghi e i “non luoghi” della propria città; infatti tutte le attività sono gestite in modo autonomo e non sono a scopo di lucro; l’unico obiettivo è migliorare lo spazio pubblico e la sua fruizione.
NemO’s e Awer
Vorrei soffermarmi su due opere che ho apprezzato particolarmente, risalenti all’edizione 2016: i murales di NemO’s e Awer
L’opera di NemO’s ha come protagonista uno dei suoi caratteristici personaggi, segnato dalla paura e dall’insofferenza. Esso ha un’espressione vuota e inebetita: gli occhi sono serrature e le chiavi sono le dita della sua mano. È un rimando alla possibilità di aprire la mente e di unire pensiero e azione facendo quindi delle nuove scelte: aprire nuove strade, aprire case, aprire la mentalità della gente.
Il murales di Awer è invece la rappresentazione di una grande festa, quasi una danza primordiale. Qui persone di ogni colore si mescolano, ballando, incuranti delle proprie differenze. L’artista vuole rappresentare in modo semplice e istintivo la sua idea di integrazione.
http://urbanlives.it/artisti/il-restart-festival-2016-di-imola-secondo-urban-lives/
http://www.rovescio.org/blog/restart-imola-street-art-rigenerazione-urbana/
http://www.bolognastreetart.it/restart-urban-festival-imola/
https://www.facebook.com/pg/restarturbanfestival/about/?ref=page_internal