Barriera di Milano. Periferia nord di Torino. Da ex borgo operaio con uno “skyline” di capannoni di ditte fallite; ad area in fermento culturale e artistico con tanta voglia di riscattarsi; partendo anche dalla street art.
Il Quartiere
Barriera di Milano (Bariera ‘d Milan in piemontese) è un antico quartiere a nord di Torino.
Sorto come borgo proletario e operaio, ha però perso con il tempo la sua importanza strategica e industriale; e oggi i grandi capannoni delle ditte che qui operavano sono ridotti a scheletri fatiscenti in attesa di ristrutturazione.
Barriera di Milano è una periferia come le altre: multiculturale e problematica; ma al contempo molto attiva. Molte infatti le iniziative e i progetti di riqualificazione, tra i quali spicca il bando B.ART – Arte in Barriera; promosso nel 2014 dal comitato Urban Barriera e la Fondazione Contrada di Torino.
Il Bando
Il bando internazionale di arte pubblica B.ART – Arte in Barriera è aperto ad artisti, grafici, designer e architetti; e consiste nel progettare un concept singolo e di realizzarlo su tredici facciate cieche di edifici pubblici e privati presenti nel territorio del quartiere. Un racconto che possa dipanarsi sui muri, conferendo al quartiere un’immagine evocativa, unitaria e riconoscibile.
Un altro aspetto sicuramente innovativo di questo bando è stata la formazione della giuria addetta alla scelta; o meglio, delle due giurie: una di Esperti e una di Territorio. Le due commissioni hanno poi lavorato in fasi distinte: in un primo momento la Giuria di Esperti ha selezionato le quattro migliori proposte tra le ottantacinque pervenute; di seguito queste sono state presentate per la scelta del progetto vincitore alla Giuria di Territorio, composta dai rappresentati di associazioni e scuole, dai proprietari degli edifici e dagli abitanti del quartiere.
Il progetto vincitore è Habitat, ideato dallo street artist Francesco Camilla Giorgino, in arte Millo.
Habitat
Si tratta di tredici immagini in bianco, nero e qualche sprazzo di colore; il cui fil rouge è il rapporto tra l’uomo e il tessuto urbano, il suo “habitat” per l’appunto. In ciascuna delle opere un personaggio, fuori scala rispetto al contesto in cui si trova, compie azioni diverse interagendo con i palazzi, gli oggetti, gli animali e le persone.
Queste opere vogliono porsi come la concretizzazione di un’osmosi tra l’arte e il contesto urbano. L’arte, infatti, in questo caso specifico, vuole essere strumento di rivalutazione culturale e sociale e da espediente di integrazione, nel contesto di un crogiolo di etnie, usi e costumi differenti, come Barriera di Milano; verso la quale però si nutre grande affetto, come testimonia il murales rappresentante un bambino con lacci di un azzurro vivo che, a partire dal suo cuore, si ricollegano alla città attraverso i comignoli dell’edificio su cui è raffigurato.
Non solo muri
B.ART non è un intervento isolato. Esso si inserisce nel Programma Urban Barriera di Milano, finanziato dalla Città di Torino, dalla Regione Piemonte e dalla Comunità Europea, che opera con oltre trenta progetti sul piano fisico, economico e socio-culturale per la riqualificazione di tutta l’area di Barriera di Milano.
http://arteinbarriera.com/online/it/alla-scoperta-di-bart/
http://www.torinoggi.it/2017/04/22/leggi-notizia/argomenti/barriera-di-milano/articolo/millomef-larte-contemporanea-in-barriera-di-milano-a-torino.html
http://www.museotorino.it/view/s/cabba3a8c1ed4f5182c7dbff4ed19c55