MURo. Il progetto di valorizzazione del quartiere Quadraro di Roma attraverso la street art è costretto a chiudere i battenti a seguito di minacce e aggressioni. Una storia che merita di essere raccontata; nonostante sia senza lieto fine.
I fatti
La sera del 10 aprile 2018 l’artista David Vecchiato, noto come Diavù, e il suo assistente Giorgio Silvestrelli; sono stati vittime di un’aggressione.
Diavù è il direttore artistico e ideatore del progetto MURo; Museo di Urban Art di Roma. Lui e il suo assistente infatti stavano lavorando ad un murale in seno a questa iniziativa quando sono stati aggrediti.
L’episodio non è isolato. Vecchiato difatti aveva già subito aggressioni e minacce verbali indirizzate a lui e alla sua associazione.
Senza Titolo. Gio Pistone. MURo. Quadraro. 2012
Preso atto del clima sfavorevole e temendo che la situazione potesse aggravarsi, l’associazione culturale MURo ha deciso di smettere di operare nel quartiere Quadraro di Roma.
È una vittoria per l’aggressore e una sconfitta per tutti gli abitanti; ma vale la pena di spendere qualche parola su quello che MURo ha fatto, non soltanto a Quadraro.
Si tratta di progetto il quale non ha nulla a che fare con la gentrification, ma che nasce per raccontare l’identità di un quartiere e farla conoscere.
Nonostante di quest’esperienza restino solo i murales; ci si augura che essa possa diventare un modello da imitare.
L’associazione MURo
Il progetto MURo nasce nello stesso quartiere Quadraro nel 2010 grazie a un’idea di David Vecchiato, in arte Diavù. L’artista è internazionalmente noto nell’ambito dell’Arte Urbana, e la sua famiglia risiedeva qui fin dagli anni 50.
La volontà di Vecchiato era di portare alla luce alcune delle storie del territorio e di iniziare un processo di valorizzazione culturale e artistica nel suo (difficile) quartiere d’origine.
Diavù dipinge nel corso di otto anni sette opere di Street Art al Quadraro e sei a Torpignattara. Parallelamente all’attività artistica, già dal 2011 l’artista instaura, con altri cittadini, un percorso di autofinanziamento e di volontariato che permetterà la nascita dell’Associazione Culturale MURo.
Street Art. Jim Avignon. MURo. Quadraro. Roma. 2012
Galata. Diavù. MURo. Quadraro. Roma. 2017
Senza Titolo. Nicola Alessandrini, Lisa Gelli e Diavù. MURo. Quadraro. Roma. 2012
L’associazione riesce a realizzare altre ventisette opere di Street Art nei due quartieri periferici di Roma. Molte di queste opere sono realizzate a titolo gratuito e nascono dal confronto tra alcuni cittadini della zona e gli artisti. L’idea alla base del progetto non è, banalmente, dipingere enormi pareti per abbellire esteticamente il quartiere; bensì trasformare alcune aree della città di Roma in percorsi museali a cielo aperto, così che l’arte possa interagire quotidianamente con i cittadini e raccontare l’identità del territorio.
Il murales di Diavù
Un esempio è il murales che l’artista Diavù stava finendo prima di essere aggredito.
L’opera ha come protagonista una delle vittime della deportazione nazifascista del Quadraro avvenuta il 17 aprile 1944: Sisto Quaranta. L’uomo è deceduto da qualche mese ed era conosciuto personalmente dall’artista; che ha voluto dedicare questo omaggio a lui e a tutti gli abitanti del quartiere che furono vittime di quell’episodio crudele e traumatico.
Sisto Quaranta. Diavù. MURo. Quadraro. 2018
L’intento, ancora una volta, è di dare prestigio al quartiere ed alle persone che ci vivono, attraverso la valorizzazione della sua storia e al recupero delle memorie del territorio.
“Stop ai murales”
Grazie a queste iniziative il Quadraro ha cominciato ad essere guardato diversamente dall’opinione pubblica. Da covo di episodi di cronaca nera, esso è divenuto sempre più un quartiere di rilevante importanza; ricco di Arte e di Storia, e recensito come un luogo da visitare nella Città Eterna.
Tunnel del Quadraro. Roma. 2015
Tutto ciò però sembra destinato a svanire; poiché il 17 aprile, con un comunicato stampa, l’associazione MURo annuncia la fine di un’esperienza durata otto anni. L’augurio va al Quadraro, che possa “mantenersi un quartiere sempre più fiero della propria identità”.
http://muromuseum.blogspot.it/
http://www.artribune.com/
http://www.romatoday.it/cronaca/david-vecchiato-diavu-picchiato-murale-via-decio-mure.html